Welcome To Horsehead is Horsehead's second release . This album features good southern rock mixed with influences from The Band to Rolling Stones.
Di base nello stato della Virginia, gli Horsehead sono una rock band che si sbatte non poco per dar vita ai suoi sogni, dividendosi spesso tra il lavoro e il palco. Forti forse della loro esperienza on stage e di riferimenti musicali che partono da The Band e arrivano ai Rolling Stones, questa band ha tentato di dare una nuova forma a quanto già fatto negl’ultimi anni da Black Crowes e Drive By Truckers, risultando però piuttosto derivativa nella pratica. Welcome To Horsehead è il loro secondo album e rispetto al disco di esordio di cui si conosce ben poco, sembra non segnare un grande passo in avanti, essendo sostanzialmente un disco ingenuo e pieno ancora di troppe indecisioni soprattutto dal punto di vista stilistico. Apprezzabili sono senza dubbio le doti vocali di Jon C. Brown, frontman del gruppo, così come va lodata la dedizione tanto dell’esperto chitarrista Kevin Inge quanto della potente sezione ritmica composta da Randy Mendicino e Andre Labelle, che si sbattono non poco nell’affannosa ricerca di una potenza sonora a tutti i costi. Un plauso va fatto certamente anche alla energia impressa in brani come la stradaiola Jimmy’s Song, la ruvida Walk It Off con tanto di slide in gran spolvero e il country rock di Bottom Of A Glass, tuttavia nel momento in cui il disco avrebbe bisogno di quel guizzo in più finisce per perdersi. Unica eccezione è forse il southern rock di I Need A Good Day, un brano dalla bella atmosfera ma che non basta a risollevare le sorti di questo disco. Insomma Welcome To Horsehead è disco onesto, certamente gradevole, ma che ha tutta l’aria di essere un inutile deja-vu.
Salvatore Esposito
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1 Heartbreakin' Songs
2 Jimmy's Song (Ballad Of A Thief)
3 Walk It Off
4 Don't Call Me
5 Hogtown
6 Lost Love Line
7 Bottom Of A Glass
8 Always Break Even
9 Too Late To Run
10 I Need A Good Day
11 Wedding Pictures
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